Il primo disco solista della musa di Gira, pronta ad affrancarsi dal marchio Swans e ad essere officiata di gloria personale. Tredici maschere fu un titolo programmatico perchè ogni pezzo (in realtà sono 14, ma perchè A man of hate è proposta in due versioni) vive di luce propria e gli si perdona un po' di dispersione, di eclettismo fuori misura.
La personalità debordante di Jarboe usciva meglio nelle atmosfere più delicate e riflessive; lo spazio riservato ai clangori forti ed ai pezzi ritmati è minoritario. Il suo era un cantautorato carismatico, a tratti levitante, tangente appena appena il gotico. Ben poco a che vedere con gli Swans fino all'epoca, ed ancora meno d'altro.
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