Oscura entità newyorkese, solitamente indicata come un duo anche se la cover sopra raffigura 4 persone col volto coperto da un disco. Già questo in astratto sarebbe un indizio sulla simpatia e/o follia dei soggetto, comunque le info in rete sono pochissime, perchè si fermarono praticamente a questa raccolta che metteva ordine in un poker di singoli/EP pubblicati fra il 1995 ed il 1998, per poi scomparire nel nulla. Peccato, perchè DYMAXION×4+3=39:21 è un vero spasso dall'inizio alla fine, un oggetto volante non facilmente identificabile. Innanzitutto il suono, che sembrerebbe arrivare da qualche cantina umida ben insonorizzata ma attrezzata con poche risorse. Ma soprattutto i 18 strumentali impazziti di art-elettro-post-wave, con un bassone bello contundente, le svisate chitarristiche, le ritmiche saltellanti e l'elettronica vintage a creare scompiglio. Fra i nomi che vengono in mente direi i Can di fine anni '70 (quelli con Czukaj agli aggeggi vari), i grandissimi Swell Maps, certe derive dei Pere Ubu, ma io ci sento persino delle reminescenze del RIO, delle follie jappo, insomma un godibilissimo ed irresistibile calderone di follia.
mercoledì 19 giugno 2019
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