mercoledì 19 giugno 2019

Dymaxion ‎– DYMAXION×4+3=39:21 (2000)

Oscura entità newyorkese, solitamente indicata come un duo anche se la cover sopra raffigura 4 persone col volto coperto da un disco. Già questo in astratto sarebbe un indizio sulla simpatia e/o follia dei soggetto, comunque le info in rete sono pochissime, perchè si fermarono praticamente a questa raccolta che metteva ordine in un poker di singoli/EP pubblicati fra il 1995 ed il 1998, per poi scomparire nel nulla. Peccato, perchè DYMAXION×4+3=39:21 è un vero spasso dall'inizio alla fine, un oggetto volante non facilmente identificabile. Innanzitutto il suono, che sembrerebbe arrivare da qualche cantina umida ben insonorizzata ma attrezzata con poche risorse. Ma soprattutto i 18 strumentali impazziti di art-elettro-post-wave, con un bassone bello contundente, le svisate chitarristiche, le ritmiche saltellanti e l'elettronica vintage a creare scompiglio. Fra i nomi che vengono in mente direi i Can di fine anni '70 (quelli con Czukaj agli aggeggi vari), i grandissimi Swell Maps, certe derive dei Pere Ubu, ma io ci sento persino delle reminescenze del RIO, delle follie jappo, insomma un godibilissimo ed irresistibile calderone di follia.

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