giovedì 13 giugno 2019

Roy Harper ‎– Flashes From The Archives Of Oblivion (1974)

Doppio live celebrativo del menestrello britannico per eccellenza, che scomponeva un po' della sua perfezione formale in studio in favore di un approccio psichedelico (gli bastavano un paio di riverberi e delays per partire per la stratosfera) e di una pseudo-teatralità, spesso debordante nella gag vera e propria (un paio di lunghi numeri di cabaret, sinceramente skippabili per chi non è madrelingua).
Una partenza tranquilla con i pezzi più morbidi e riflessivi, ed il delirio a partire dall'eccezionale Me and My Woman, dal leggendario Stormcock, una delizia anche se spogliata del suo arrangiamento. A seguire la mia preferita del suo repertorio, South Africa, che si trasfigura letteralmente, poi i 16 minuti elettrici titanici di Highway Blues ed il gran finale di One Man rock and roll band. Un poker finale da brividi che precede una coda in studio, con la delicata Another Day ricca d'archi e MPC Blues, tirata allo spasimo.
Giù il cappello, sempre.

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