La celebrazione di Doug Martsch in chiusura di millennio, di una fase storica permeata dagli esordi ancora imperfetti, un capolavoro assoluto (Perfect from now on) ed un difficile quarto, Keep it like a secret, anch'esso imperfetto ma sublime a modo suo. Live è un disco vanitoso, prima di tutto, perchè fare una versione da 20 minuti di Cortez the killer ed allungare ad altrettanti Broken Chairs significa sprecare del tempo con interminabili sbrodolamenti chitarristici in cui avrebbero potuto eseguire, ad esempio Made Up Dreams o Out of site. I problemi però finiscono qui, perchè bastano versioni epidermiche di I would hurt a fly, Randy described eternity, Stop the show a regalare brividi sulla schiena. Il trio di chitarre fa faville, la flemma è quella della casa, il trademark marchiato a fuoco. Oltre all'omaggio a Santo Nello Giovane, un'altro paio di covers di gruppi oscuri (Halo Benders e Love As Laughter) ed un paio di ripescaggi dei primi tempi completano il quadro. Che è sempre imperfetto, come tutta la carriera di BTS, ma unica al mondo.
sabato 29 giugno 2019
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