lunedì 12 agosto 2019

Leanan Sidhe ‎– Calendario Arboreo Perpetuo (2000)

A volte il fascino del mistero avvolge oltre l'immaginazione, e riesce a mascherare e sovraccaricare i risultati artistici. Nel caso dei fiorentini LS, le bio-info sono pressochè inesistenti; partiti a metà anni '80 nell'epicentro del rock nazionale, non riuscirono ad emergere e scomparvero per quasi un decennio. Sembra confermare la storia modello di quegli outsider toscani che si sono affacciati ai panorami musicali, salvo poi fuggire ed isolarsi in campagna (è un po' naif e cito solo quelli di mia conoscenza/ricordo, Unmade Bed, Ci S'Ha, ma sono sicuro che ce ne sono stati altri, e poi come non pensare ai Sensations' Fix). Calendario Arboreo Perpetuo è stato il loro ultimo auto-prodotto (purtroppo l'unico componente di cui era noto il nome è scomparso nello scorso decennio), rilasciato gratuitamente in rete e rivelatore di uno stile del tutto personale, in apparenza incasellabile sotto una campana banalmente psichedelica, ma in realtà molto più ampio, fosse soltanto per l'avventurosa storia della sua costruzione (rimando con piacere al post di Allelimo che me li fece scoprire). E' un viaggio globalizzato, con delle armonie di grande respiro e costruzioni chitarristiche di pregio; non è esente da difetti (un po' intrusive e concitate le incursioni di parlato, ma immagino siano state importanti a livello concettuale), ma l'unicità del complesso li rendeva speciali, questo è certo.

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