domenica 4 agosto 2019

Joanna Newsom ‎– The Milk-Eyed Mender (2004)

Lo shocking-debut della californiana, poco più che ventenne, su Drag City, subito dopo esser stata "scoperta" da Will Oldham. Cresciuta in una famiglia di musicisti folk e mossi i primi passi come tastierista di un paio di oscure formazioni, la Newsom estraeva uno strumento insolito come l'arpa, la sua voce acuta ma soprattutto un manipolo di pezzi clamorosi, rivelatori di un talento raro nel saper creare scenette bucoliche ma con un vigore ed una tenacia narrativa che strega letteralmente.
Cosa se la ragazza avesse imbracciato una chitarra acustica al posto dell'ingombrante, complessa arpa? Non sarebbe stata la stessa cosa, e la sua maestria tecnica nel creare ragnatele sarebbe rimasta scoperta. Un disco fuori dal tempo, che conserva ancora qualcosa dei cantautori classici (chissà perchè, alcuni passaggi mi hanno ricordato Kevin Coyne...) ma è ben rivelatorio delle prodezze che di lì a qualche anno avranno sconvolto il mondo indie.

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