giovedì 8 agosto 2019

Bloodiest – Descent (2011)

Anni fa, quando vidi i Disappears al Bronson, al mio interrogativo di cosa stesse facendo al momento Cayce Key, Brian Case mi disse che suonava in una band metal, e lo faceva anche molto bene. Soltanto oggi me lo sono andato a recuperare, e trattasi dei Bloodiest, un collettivo numeroso (6-7 componenti) di Chicago che ha fatto 2 album su Relapse, forse senza troppi riscontri a livello internazionale ma di più che buona riuscita generale. Descent, il primo, verte su uno sludge-post-doom altamente contaminato di elementi gotici, con una solennità ed un senso di drammaturgia che rievoca costantemente gli Swans degli anni '90 (soprattutto nelle fasi acustiche). I Bloodiest fanno girare a lungo i loro riff ed i loro schemi puntando su un effetto quasi ipnotico, riuscendoci molto bene in più punti. Qualche sezione a mio avviso poteva essere tagliata, ma vista l'ambizione per un debutto i risultati erano più che buoni.
Per quanto riguarda il buon Key, beh, forse non è il genere che rende giustizia alle sue qualità, ma la performance resta bella quadrata e possente, e non potrebbe essere altrimenti. D'altra parte, citando sempre Brian Case, non si può immaginare di fare i 90 Day Men senza avere i 90 Day Men.

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