Il chitarrista francese Cristophe Petchanatz, che con grande tenacia ed ostinazione tutt'oggi continua a produrre musica più che altro con la moglie nel progetto Klimperei rendendosi visibile su Bandcamp, in uno dei suoi episodi targati Deleted. Lo conobbi a metà anni '90 grazie ad una cassetta su Snowdonia, Entertainment 2, che col tempo ho sempre più apprezzato, contrassegnata da un post-rock estremamente ricercato, e che ho riascoltato con piacere contestualmente a questo La derelitta, più estremo ed incompromissorio nel saper creare ambientazioni astratte e sinistre.
Composto da ben 24 tracce, il disco testimonia un autore dalla creatività straripante, concentrato su questa art-elettronica atonale dai poteri surreali, su ritmi sghembi e marcati, e con uno stile chitarristico del tutto peculiare ed incisivo. I connotati sonori vanno dalla library arcaica all'industriale meno abrasivo, con tutto quello che ci può stare dentro. Un autore che avrebbe meritato tutt'altra esposizione, decisamente.
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