Eccentrici svedesi, e paurosamente eterogenei in questo capitolo di fine carriera, un epitaffio in grado di infilare il meglio ed il peggio di una decade intera, che attraversarono da capo a piedi, senza tuttavia trovare fortuna oltre i patri confini.
Håll Andan disorienta in tutti i versi: un'inizio pacchiano, Harmageddon Boogie, ma si intende che è una beffa per preparare a dovere il pezzo forte, gli 11 minuti di Kalvdans, una selvaggia escursione nell'avant-free dei Faust, davvero mozzafiato. Come la seguente Jag Foddes En Dag, stomp acidissimo a tutta velocità che sfuma in una foschissima pseudo-ambient-library.
Il resto purtroppo non viaggia a queste coordinate, perchè il gruppo sbanda con la (seppur gradevole) ballad neilyounghiana Kopparna Ba Bordet e poi si rilassa con una giga celtica, un raga indiano ed una psych-jam minimalista. Ma se consideriamo i due pezzi forti, resta comunque un disco degno di nota.
Il resto purtroppo non viaggia a queste coordinate, perchè il gruppo sbanda con la (seppur gradevole) ballad neilyounghiana Kopparna Ba Bordet e poi si rilassa con una giga celtica, un raga indiano ed una psych-jam minimalista. Ma se consideriamo i due pezzi forti, resta comunque un disco degno di nota.
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