giovedì 23 luglio 2020

Tom Recchion ‎– Freak Show (1982)

Il primissimo album del mitico TR fu una cassetta (!) edita da una label giapponese, la Pinakotheca, ad esperienza LAFMS ancora fresca. Destino alquanto carbonaro per un personaggio che avrebbe meritato ben altra esposizione, ma che forse per scelta sarebbe rimasto nell'ombra più totale fino al ripescaggio a metà anni '90. Freak show viene minimizzato dalla registrazione piuttosto lo-fi, ma già evidenziava la genialità del nostro. Si apre con The real strungaphone, che verrà ripescata sull'antologia The lowest form of music, ma non è la traccia più rilevante. Sono le 4 tracce a seguire a mettere in mostra una forma spastica e surreale di new-wave che resterà irripetuta nel canzoniere Recchioniano, soprattutto Gun shine e Love was pain, ad avere un po' di fantasia una mutazione narcotica e dadaista dei Wire. Pezzi a quanto pare registrati in completa solitudine, nel caso fosse vero un'altra grande sorpresa, vista la non banale tessitura delle chitarre (e geniale il canto, totalmente sconclusionato, ai limiti del demenziale).
Il Lato B contiene il concetto Pieces, diviso in 5 parti, e vede TR in una situazione puramente avanguardistica, dedito ai suoi strumenti autocostruiti, con zero melodie, clangori semi-metallici, situazioni comunque non esenti dal DNA giocoso che marchierà a fuoco le sue prove migliori. Ripeto per l'ennesima volta; un autentico mago del suono.

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