domenica 5 luglio 2020

Peter Jefferies ‎– Last Ticket Home (2019)

Avevo letto da qualche parte che nel 2013, dopo oltre 10 anni, il grandissimo PJ era tornato ad esibirsi dal vivo, ovviamente dalle sue parti (Nuova Zelanda). Per cui la speranza che tornasse a comporre e registrare non era tramontata del tutto, e forse Last Ticket Home potrebbe essere la preview di qualcosa. Si tratta di un'antologia di rarità ed inediti che copre l'arco temporale 1991-2019, perchè in effetti al termine della tracking list troviamo due pezzi del 2015 per un 7" mai rilasciato, nonchè due unreleased del 2019 stesso. Il tutto testimonia un ritorno di PJ alla forma canzone più canonica, ma sembra sul filo del rasoio fra melodismo raffinato e tensione opprimente (All across the sky, che inizia come un crooning cabarettistico e tramuta in un incubo claustrofobico). Il piatto forte a mio avviso sta nei due pezzi prelevati da un live del 2002, l'ultima stagione prima del ritiro, con esecuzioni efferate di due classici come Electricity e World in a blanket, quest'ultima in una rendition da far accapponare la pelle e far scomparire l'originale.
La prima metà dell'antologia preleva rarità varie da compilation, altri 7" come la rimarchevole collaborazione col chitarrista Chris Smith (Ghost Writer e Westgate Exit, superbi entrambi). Superfluo ribadire la statura di questo cantautore unico, anche in una raccolta estremamente eterogenea come questa, che ha saputo prendere elementi classici e trasformarli in una formula variegata, travolgente e raffinata, vellutata e grezza, immediata e sperimentale.

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