L'unica session della Macchina Divina per la buonanima di John Peel, tenutasi il 21 Aprile 1992. Il benemerito DJ li convoca con un tempismo non perfetto, a meno che non amasse particolarmente Purity, in quel momento unico prodotto sul mercato del trio, uscito nel Novembre 1991. Comunque sono tempi frenetici, soprattutto in UK, e non stiamo certo discutendo sui meriti del glorioso conduttore. Un mese dopo debutteranno su Fiction con l'EP Desert Song e prenderanno il razzo per la stratosfera; sono passati quasi 30 anni, ma la mia considerazione per questa immensa band non è stata minimamente scalfita dal tempo.
Proprio da quell'EP in rampa di lancio Robin, Ron e Jimmy prelevarono 3 pezzi su 4 per questa esclusiva session: tramite i bootlegs abbiamo capito quanto fossero travolgenti sul palco, ebbene, anche nello studio BBC non si fecero trattenere e rilasciarono tutta la loro energia; Commitment, ad esempio, ne esce addirittura più fragorosa ed alienata. La Desert Song in versione non prodotta non sfigura ridimensionata, facendo della propria ossessività la risorsa principale. La crepuscolare Pictures of a bleeding boy chiudeva la session con toni intimisti ed universali, e nonostante manchi delle sovrapposizioni vocali di studio ha la stessa magia ipnotica.
Completava il quadro la cover dei Bauhaus Double Dare, che troverà casa ufficiale un'anno dopo nell'EP Home, piuttosto calligrafica anche in questa rendition, ma sempre impressiva ed efficace.
Una mezz'ora di Macchina Divina, grezza, istintiva, luminosa.
Una mezz'ora di Macchina Divina, grezza, istintiva, luminosa.
Che gruppo... ultimamente mi è capitato di ascoltare un paio dei live dei Sophia e cazzo quando rifanno i God Machine sono delle bestie.
RispondiEliminaCiao Andrea, questa mi manca. Di quali live stai parlando? Devo assolutamente ascoltare....non pensavo mai al mondo che Robin rifacesse dei pezzi dei GM!
RispondiEliminaI Sophia hanno fatto molti live e trovi soprattutto un brano dei GM. Bandcamp.
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