martedì 27 settembre 2022

And Also The Trees ‎– Green Is The Sea (1992)


C'è la probabilità che abbia ampiamente sottovalutato il lavoro degli AATT, dopo che molti anni fa ascoltai distrattamente la loro discografia del primo decennio. A volte i giudizi variano in base al periodo, alla consapevolezza, alla maturità ed all'esperienza. In attesa di scandagliare un po' la loro produzione (16 dischi in 40 anni), mi soffermo al meglio su un capitolo del decennio che li vide passare con grande raffinatezza dall'iniziale dark ad una wave più atmosferica fino a svoltare al gotico elegantissimo di questo lavoro, vario e genuinamente arty (da qualche parte ho letto il brillante appellativo surf-noir, ma in questo episodio forse vale solo per alcuni passaggi), nobilitato da arrangiamenti lussureggianti, dal baritono di S.H. Jones, perfettamente calzante per la causa, e da una prima metà del disco ricca di magia evocativa: Red Valentino, The Fruit Room, Blind Opera, The Dust Sailor sono estremamente diversi fra di loro ma schiudono un senso di omogeneità granitica e di autentico artigianato. Unici difetti, il calo d'ispirazione nella side B ed alcune scelte produttive, forse ancora legate agli anni '80 appena tramontati. Ma ascoltando dischi come questi possiamo comprendere il vero senso del gotico inglese più contaminato e scopriamo l'enorme influenza esercitata sui Piano Magic del decennio successivo.

2 commenti:

  1. In gioventù prediligevo le loro prime Produzioni, adesso al contrario amo quel che hanno fatto dopo. Grandissima band.

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  2. Anch'io, stesso percorso a ritroso. Direi anche che avrebbero meritato più visibilità.

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