venerdì 30 settembre 2022

William Basinski – Lamentations (2020)


Dev'essere una cava davvero profonda, l'archivio di Billy Basinski; nelle note di copertina viene indicato l'arco di tempo 1979-2020 come periodo di approvvigionamento. E trattasi di loops che invecchiano molto, molto bene, meritevoli di essere ripescati e portati alla luce, quando la tecnica glielo consente, perchè Lamentations ne contiene ben 12. Anzichè indugiare sulla reiterazione oraria di un singolo (tecnica che gli ha permesso di forgiare fra i suoi capolavori più meditativi), WB ha steso una scaletta che per certi versi lo riporta ai fasti di Melancholia, ovvero il vignettismo di sintesi. A differenza di esso, però, che sviluppava un'omogeneità quasi monolitica, Lamentations apre il ventaglio ad una serie disparata di soluzioni ed umori, includendo qualche piccola tendenza spacey udita più recentemente.

Il meglio iniziale avviene nelle sonate dimesse, altamente evocative, The Wheel Of Fortune e Tear Vial, dopodichè la scaletta si fa pulverulenta ed organica con i gorghi astratti di Passio, Punch & Judy, Silent Spring e Transfiguration, che lambisce quasi una concezione di dark-ambient estatica (alla Caretaker, per intenderci). Il lotto va in gloria con All These Too, I Love e Please, this shit has to stop, tripudi sinfonici con voce femminile lirica sugli scudi. Nel complesso, uno dei migliori della carriera di Billy per eclettismo, varietà e scelte "compositive".

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