lunedì 3 ottobre 2022

Beats The Hell Out Of Me - Beats The Hell Out Of Me (1994)


Quintetto dell'Arizona che fece due album su Metal Blade a metà dei '90, ma che di metal non aveva in pratica nulla. Fu possibile che l'etichetta californiana volesse provare ad investire in un settore ai tempi abbastanza fruttifero, ovvero quello del post-hardcore contaminato da noise-rock e grunge, due nomi popolari su tutti, Fugazi ed Helmet, le più evidenti influenze sui BTHOOM. Un suono granitico, prodotto con impeccabile compattezza, nello standard del periodo, con la coppia di chitarre in primo piano, uno screamer furioso e strutture quadrate che più non si poteva.

Si tratta di un nome minore e sostanzialmente dimenticato anche dai nostalgici del tempo, in possesso comunque di qualche punto distintivo tuttora interessante, che rispolvero per un ricordo molto affettivo: l'accoppiata Intro / Act Like a Man, il momento migliore del disco, fu passato su Planet Rock in quel periodo e divenne uno dei miei pezzi preferiti di tutto il genere ed affini. L'intro, per l'appunto, suonata in punta di dita, con uno straniante feeling psichedelico (gran lavoro delle chitarre, inaspettabile per quanto lo precede in scaletta) prima di riazionare il tipico panzer cingolato nella seconda parte. Una tendenza minoritaria che però torna prepotentemente con la finale Godbox, in cui le 6 corde tornano a deragliare con gagliardia, in una sorta di inusitato tributo al David Gilmour del 1969/1970.

Bastano questi due episodi per rendere interessante un disco che per il resto viaggia su coordinate abbastanza ordinare sui suoni di cui all'inizio, ma mai in maniera banale nè troppo derivativa. Avrebbero meritato maggior fortuna, ma ai tempi non era facile emergere per nessuno e la concorrenza era vastissima.

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