domenica 30 ottobre 2022

Fishmans ‎– Uchu Nippon Setagaya (1997)


No, non mi illudevo di trovare qualcosa di simile al diamante Long Season, perchè la scheda di PS è stata fin troppo chiara: i Fishmans erano un gruppo pop a tutti gli effetti, cresciuto per cercare il successo e compiacere il pubblico di casa. La storia racconta che non ci arrivarono e furono brutalmente costretti al finecorsa per via della prematura morte del cantante, ma questo è un altro discorso. Intanto il successore di Long Season tornava a modelli compositivi più standardizzati, ma metteva comunque sul palco una band che, pur confinata in una produzione molto mainstream, riusciva a coniugare il proprio spirito libero e rilassato con composizioni genuine e accattivanti senza essere troppo zuccherose come il j-pop più canonico. La ragione è semplice: erano ottimi musicisti e trovavano soluzioni armoniche ricercate. Dream-pop, trip-hop, funk, dub-reggae, soul, pop sinfonico, quello dei Fishmans era un citazionismo-situazionismo brillante e sofisticato. Vien quasi da ipotizzare che ci sia stato un motivo per cui non sfondarono presso il grande pubblico trasversale: a pensarci bene, questa è musica adulta anche per noi occidentali.

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