venerdì 28 febbraio 2020

William Basinski ‎– On Time Out Of Time (2019)

C'è sempre un concetto dietro ogni disco del buon Billy Basinski, e questo suo ambizioso On Time Out Of Time verte sul suono dei buchi neri spaziali. Un tema vecchio almeno 50 anni, ovvero da quando l'uomo è atterrato sulla Luna, ma si sa che ogni materia, possibilmente impalpabile, nelle sue mani diventa preziosa.
La suite dura 40 minuti. I primi 25 sono quanto di più spacey abbia realizzato il Nostro, una mini-sinfonia di synth luccicanti e foschi. A quel punto scatta la variazione e la suite si incupisce, come fosse per una forza di gravità che la richiama a questo mondo malato. In chiusura, un sordo picchiettìo increspa il drone siderale, davvero inquietante.
L'edizione digitale include anche un bonus di 10 minuti, 4(E+D)4(ER=EPR), sempre molto spacey ma con una tessitura armonica e minimalistica molto più classicamente basinskiana, con tonalità maggiori, retta ad avvolgere e cullare l'ascoltatore. Quasi un sollievo, nel senso metaforico, oppure un confortante ritorno a casa.

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