lunedì 25 marzo 2019

William Basinski ‎– Melancholia (2003)

14 Loops magnetici melanconici per piano, nastri, sax e refrigeratore, registrati nei primi anni '80. Così recitavano le laconiche note di cover di questa goccia nell'oceano diffuso da WB nei primi anni zero. Melancholia possiede una peculiarità che la distingue immediatamente dalle altre perle del grande newyorkese: è composto da ben 14 tracce anzichè la solita unica gigante o spezzata in due a causa dei limiti tecnici del supporto. Limiti perfettamente superabili in questo caso, tant'è che la Temporary Residence ne ha licenziato un edizione vinilitica nel 2014.
Musicalmente, è forse la prova più superba dal punto di vista tradizionalmente inteso: le sonorità sono come al solito nebbiose, sfumate, sabbiose, è purissima ambient più che altro per pianoforte liquido ed effetti, sono sempre i suoi loops ma posti in una sequenza ordinata, con un paio di richiami, è magia ipnotica come solo lui è in grado di generare. Da consumare a ripetizione, per abbandonarsi ad un oblio divino.

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