martedì 4 maggio 2010

Blue Cheer - Vincebus eruptum (1968)

Come disse una volta il grande Mixo, il più simpatico ed illuminante dj radiofonico che RadioRai abbia mai avuto, i Blue Cheer erano i cavernicoli del rock che brandivano strumenti come clave ed hanno aperto il discorso stoner in via ufficiale esattamente 40 anni fa, con questa detonazione chiamata Vincebus Eruptum, che si apre con una versione tellurica del classicone Summertime Blues, al cui confronto la versione degli Who sembra uno zuccherino....Gli acuti dilanianti della SG di Stephens, il panzer-bass e la voce arrochita di Peterson, le mitragliate di piatti di Whaley, era tutto diretta conseguenza dei volumi impensabili per l'epoca e dell'abuso di LSD nella summer of love. Al contrario dei Quicksilver, che facevano acid-art, i BC puntavano in maniera impressionante sull'impatto fisico/sonico del loro blues iperamplificato. I labirinti angosciosi di Doctor Please e Parchment Farm, gli stop and go sincopati di Out of focus e Second time around, il disco brucia velocemente e senza pause con una violenza che ai tempi dev'esser sembrata una vera bestemmia alle orecchie dei più.
La ristampa Akarma comprende a mo' di bonus track un pezzo del periodo New improved!, che testimonia una line-up cambiata (e lo stile pure, molto più normalizzato, purtroppo...).

(originalmente pubblicato il 25/09/08)

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