L'aggancio è facilmente prevedibile; la presenza di David Sylvian nella traccia iniziale, per lo più in spiccata performance melodica, realizza per pochi minuti una fantasia appartenente al passato per non dire dimenticata: come sarebbe stata una collaborazione con i Bark Psychosis di 20 anni fa.
Comunque, anche se non ci fosse stato l'illustrissimo, Night within avrebbe attirato la mia attenzione perchè si tratta di uno splendido album di quel ghost-ambient-rock che si ispira proprio ai divini BP di Hex ed ai Talk Talk di Laughing Stock (il timbro secco delle chitarre, la batteria così pseudo-jazz col ride tintinnante, le trombe educate ma al contempo irregolari), con un'aggiunta di componente noir che lo rende un po' nevrotico e per questo affascinante ai giorni nostri.
Autori dell'operazione due inglesi relativamente sconosciuti ma con le mani ben impastate per uscire su Important ed allestire uno staff di esecutori di cui Sylvian è solo la punta dell'iceberg. Per questo motivo l'operazione sembrerebbe uno one-shot, ma di quelli destinati ad esser ricordati,
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