venerdì 16 settembre 2016

Maurice Deebank ‎– Inner Thought Zone (1984)

Fu l'anima strumentale dei primi Felt, in cui fino al 1986 irradiò il suo talento di chitarrista promiscuo, prestato probabilmente ad un genere che non era proprio suo ma che cavalcò con estrena brillantezza. Curioso l'aneddoto in cui, durante un'intervista, dichiarò che il suo gruppo preferito erano gli Yes, subito rimbrottato dal cantante Lawrence che lo diffidò dal ripeterlo pubblicamente.
Lo stile di Deebank era eclettico e raffinato, elaborato ma essenziale, solitamente affidato ad un jingle-jangle cristallino coi toni alti squillanti. Questo fu il suo unico album solista; la ristampa Cherry Red del '92 fu un po' un pasticciaccio, perchè alternò le 6 tracce originali con altre 4 nuove, interessanti forse in prospettiva, ma purtroppo non seguite da nessun'altra pubblicazione. La continuità coi Felt era inevitabile, visto lo stato di grazia, ma in piena libertà Deebank era capace di creare sia atmosfere autunnali che saghe esuberanti, sospensioni psichedeliche e ragnatele dai riflessi medioevali, sempre con la grazia ed il tocco inconfondibile di un artista che tanto avrebbe potuto dare ma si è ritirato per motivi sconosciuti.

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