venerdì 30 settembre 2016

Chrisma – Chinese Restaurant (1977)

Poco da dire su una bomba artistica che scoppiò nell'Italia di piombo. La buonanima di Arcieri, abile e consumato trasformista, a 30 anni ebbe il coraggio di reinventarsi da ex-beat e varò Chrisma spalleggiato dall'altrettanto abile moglie, per un progetto che di italiano aveva nulla, nada, nisba, zero, 0.
Kraftwerk, Stooges, Neu!, Stranglers, queste le basi di partenza per Chinese Restaurant. Le serrate ritmiche di Black Silk Stocking, C.Rock e Mandoya sono new-wave in tempo reale e sono gli episodi più illuminati, ma le tracce che sviano dalle terre di nascita sono percepibili ovunque: i punk and roll di Wanderlust e What for, l'algida sinfonia sintetica di Lycee, la sigla solenne Thank you, marchiano a fuoco un disco che li fece paragonare ai Velvet Underground dalla stampa inglese. Dettaglio non di poco conto: le chitarre, splendide e fondamentali nell'economia del suono, furono a cura di Vevey della Locanda Delle Fate.
Alla faccia del provincialismo italico.

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