Chiudo il discorso con il glorioso trio che tanto amai in vita e tutt'ora continuo a ritenere uno dei più grandi in assoluto del movimento post-folk e slowcore di un ventennio fa. Il primo omonimo, già su Southern, resta il loro disco lo-fi per non dire registrato con approssimazione ma in prospettiva fondamentale nell'aprire un varco che li porterà agli splendidi secondo e terzo.
Le loro cantilene sommesse e solenni erano già classici dopo un minuto, con l'incantevole Nothing is most honorable than you, la spettrale e spiritata Angel tune he hums, la saltellante ed accorata Come Down, con un'estraneo, This is a recording, che si direbbe out-take di Tweez degli Slint. Non lo ascoltavo da tanti anni, ma che cuore....
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