Universalmente riconosciuto come mosca bianca ma anche come caposaldo essenziale nella discografia dei BF, questo sconvolgente mini di 25 minuti segnava un punto irreversibile ed anticipava di qualche anno certe commistioni di hard evolutissimo che avrebbero sviluppato gente di confine come Blind Idiot God e Iceburn, per non parlare del math-rock anni '90 anche se in forma diversa nei contenuti.
Non è vero, come si legge spesso, che Rollins non compare perchè era già fuori dal gruppo: Ginn concepì queste 4 tracce in forma strumentale e diede via libera al suo chitarrismo ormai sempre più arzigogolato e delirante, adeguatamente supportato dai tempi dispari della Roessler e di Stevenson, per un jazz-core spigolosissimo e totalmente innovativo, in quanto dotato di una tecnica particolare che era slegata sia dalle radici hardcore che da un non-identificato punto di arrivo; dire jazz in effetti è davvero straniante, ma Ginn volente o nolente suonava così. Unico punto debole la produzione, piatta e deficitaria di potenza, ma quelli erano anni difficili per tutti. Ad ogni modo, da annoverare fra le grandi anomalie degli anni '80.
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