sabato 7 gennaio 2017

Dead Can Dance ‎– Spleen And Ideal (1985)

Capitolo di transizione eppure così riuscito da esser generalmente definito l'apice dei DCD, Spleen and ideal si muove agile ed incontrastato fra le scorie residue della dark-wave di cui era intriso il debutto e le future inflessioni medioevali, barocche, etniche e quant'altro. L'equilibrio è mirabile: le tracce più ombrose, solitamente cantate da Perry, offrono ancora ritmiche sostenute ed arrangiamenti sofisticati (discreto ma capitale l'utilizzo dei fiati). La Gerrard, sirena incantatrice, si districava fra le ossessioni goticheggianti ma risaltava di più nei mantra mistici ed eterei che, tutto sommato, sono le perle del disco.
Ad ulteriore affrancamento da qualsiasi genere, a somma pietra miliare della carriera contrastata di questo gruppo unico al mondo.

2 commenti:

  1. Da fan di lunga durata io continuo a considerare The Serpent's Egg il loro capolavoro

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  2. Non lo ascolto da tantissimi anni, dovrei recuperarlo...

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