In un intervista abbastanza recente, Sooyoung Park, alla domanda finale in cui gli viene chiesto se vuole lanciare un messaggio ai fan, risponde laconicamente: Beh, è difficile immaginare che qualcuno là fuori ascolti ancora la
nostra musica dopo così tanto tempo, ma se è così ciò mi rende davvero
felice.
Risposta disarmante, e probabilmente non è molto distante dalla realtà il fatto che i Seam siano davvero dimenticati. Per carità, potrebbe anche essere la prospettiva di Park, che dopo aver terminato l'attività del gruppo nel 2000 si è trasferito a Singapore per fare il programmatore. C'è tanto indie-rock americano dei nineties che, a riascoltarlo oggi, sembra fiacco, fiacchissimo. Ma i Seam resistono alla prova, soprattutto il secondo The problem with me, di gran lunga superiore al debutto e che stabiliva una cifra stilistica personale e cristallina, fra impennate vigorose di post-hardcore e compassate ballad elettriche che sembrano una versione luminosa dei Codeine. Sempre bellissime Rafael, Road to Madrid, Stage 2000, Sweet Pea.
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