Dopo i grezzi furori punk degli esordi, il primo album vero e proprio del Polipo Untuoso, un capolavoro di art-hardcore contorto ed articolato, in grado di elevare quello classico dei Dead Kennedys ad una forma superiore, complice anche la notevole tecnica strumentale (in formazione c'era il batterista Tetsuya, che qualche anno dopo travalicherà i confini alla testa dei Ruins). Un martellamento schizofrenico, ma ricco di break intelligenti e trovate variegate; da segnalare anche la produzione, infinitamente migliore della media di quegli anni, in un certo senso persino lungimirante; ad ascoltarlo a scatola chiusa si direbbe un disco dei primi anni '90. Hasegawa rules!
venerdì 17 novembre 2017
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