sabato 11 novembre 2017

Mark Eitzel ‎– Hey Mr Ferryman (2017)

E' una grande soddisfazione per noi Eitzeliani duri e puri vederlo uscire di nuovo da solista su una grossa indie, dopo 15 anni di piccole tirature e semi-autoproduzioni. Certo, non avrebbe fatto differenza per chi continua ad amarlo senza riserve nella sua infinita umiltà e poetica, ma Hey Mr. Ferryman e la sua veste arricchita fa tornare in mente la maledetta riflessione chissà che qualcuno non se ne accorga, meglio tardi che mai.
Se succederà, bene. Se come al solito il mondo continuerà a girare le spalle al best singer you've never heard of, sarà soltanto un'altro capitolo di gloria, con la produzione sontuosa ma oculata di Bernard Butler, che infonde una profonda vena sinfonica alle 13 tracce; cascate di archi, contro-cori a profusione, assoli brucianti di elettrica, e quant'altro. Produzione che ha esaltato il nostro al punto di voler includere due estratti riveduti dal carbonaro Glory (Last ten  years e The Road), che in verità non sono i migliori del lotto ma rispettiamo la scelta di volerli mettere in evidenza.
Poco da dire, Hey Mr Ferryman è commovente, strappacuori ed ultra-lirico come lo vogliamo noi. All'avvicinarsi dei 60 anni Mark è sempre lui, come cita una delle migliori In my role as professional singer, auto-ironico, autocritico e con nessuna prospettiva se non quella di continuare a fare ciò che gli riesce meglio: emozionarci senza limiti.

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