lunedì 28 maggio 2018

Dead Rider ‎– Crew Licks (2017)



Torna Todd Rittmann col quarto Dead Rider, ed è ancora una gioia per le orecchie. Quest’uomo sa sempre come disorientare, come contaminare, come rivitalizzare la propria musica. Adesso cosa faranno?, mi chiedevo al termine di Chills on glass. L’elettronica torna parzialmente nelle retrovie, il basso-synth ancora sinuoso fra le righe ma meno invasivo, le chitarre tornano a graffiare. Ma non è un ritorno al rock, Crew Licks: con le dovute misure cautelari che si attengono ad un pazzo come lui, Rittmann non è mai stato così soul-blues in tutta la sua carriera. Si alternano sghembi hard-rock marziali (Grand Mal Blues, The Listing, The Floating Dagger) a sinuosi e sensuali movimenti soul (Ramble on rose, Bad Humours) come se non ci fosse stato uno ieri. Al primo ascolto sembrerebbe di trovarsi di fronte al disco più ordinario (o tradizionalista) di Rittmann; al secondo si rinsavisce e si pensa già, questo genio ne sa una più del diavolo e ci distrae con una disinvoltura sempre più invisibile. Come la scelta del video ufficiale promozionale: The Ideal, il pezzo che c'entra meno con tutto il resto.

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