Dallo scisma dei divini Seefeel fra Mark Clifford ed il resto del gruppo, questi ultimi rinacquero come Scala e fecero 3 dischi in rapidissima sequenza prima di dissolversi. To you in alpha uscì su Too Pure e beneficiò della promozione di una indie-label ai tempi già fortissima, tant'è che ricordo di averlo trovato fra i cd di mio fratello, ai tempi invaghito del trip-hop più modaiolo. Era da giusto giusto 20 anni che non lo ascoltavo e devo dire che il tempo se lo porta bene; evidentemente il buon gene dei Seefeel non tradiva, pur privo del leader creativo.
Forse intendevano provarci, gli Scala, ad avere un po' di riscontro di pubblico: per quanto la componente trip-hop non fosse preponderante, in effetti potevano avere la stessa attrattiva degli Sneaker Pimps di Becoming X, ma in un contesto più colto e ricercato, se vogliamo. I vocalizzi di Sarah Peacock, nettamente più in primo piano rispetto al passato, le strutture compositive più legate alla forma canzone, una più che buona varietà di stili ed atmosfere, quanto bastava per non sembrare confusi od incerti. Ci sono alcune solenni meraviglie dirette discendenti del gruppo madre (Still, Remember How to breathe, Wires), qualche concessione alle melodie più cristalline ma comunque di qualità, addirittura una libera uscita sull'acid-rock (Colt, che sembra una outtake dei Loop di A gilded eternity), insomma più ingredienti per accattivarsi varie fette di pubblico. Che in fondo avrebbero meritato.
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