domenica 25 novembre 2018

Antarctica – 81:03 (1999)

Unico (e doppio) album di un quintetto newyorkese dalle grosse potenzialità commerciali, ma poi rapidamente finito in un black-hole. Questo in quanto il loro suono era un indie-rock screziato di elettronica ma sostanzialmente riferito ai Cure, o per meglio dire ad un arco temporale corrispondente a tutti gli anni '80 della banda di Ciccio Smith, inclusa l'appendice chitarrosa di Wish. Pezzi medio lunghi, spleen ridondante, effluvi elettrici, vocalizzi fin troppo affini nell'arrendevolezza (o svogliatezza, dipende dall'interpretazione), ma io aggiungerei anche qualcosa dei Death Cab For Cutie, anche se occorre dire che il loro primo fu coevo ad 81:03, nonchè agli Aloof, compari di periodo ed influenza. Un ascolto gradevole per i Cure-heads, ma anche per gli indie-hipster di area.

Nessun commento:

Posta un commento