giovedì 6 febbraio 2020

Emma Ruth Rundle ‎– Some Heavy Ocean (2014)

Dopo il flop dei Marriages, avevo perso l'interesse per ERR. Con notevole ritardo, quindi, scopro che invece ha realizzato un ottimo esordio solista (escluse autoproduzioni di basso profilo) all'insegna di un cantautorato classico, in larga parte acustico ma con qualche impennata elettrica: non abbiamo una nuova Pj Harvey, ma la stoffa e l'ispirazione sono notevoli.
L'imprinting è prevalentemente melanconico, le ballad solenni e stentoree, la produzione perfetta. We are all ghosts, Haunted Houses, Savage Saints le tracce migliori. Non resta che da ascoltare i suoi capitoli successivi.

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