Un'anno dopo il debutto, il trio di Ishibashi (piano), Yamamoto (batteria) e O'Rourke (elettronica) replicava con un'altra improvvisazione, questa volta in un unico flusso organico di 38 minuti. Le fonti di ispirazione restano indubbiamente le maratone dei Necks, con O'Rourke a svolgere la mansione di eccellente effettista (presumo in maggior parte con la chitarra, un po' alla Ambarchi) a ravvivare un panorama che gli altri due portano avanti con ostinazione, la Ishibashi con cascate minimali e Yamamoto con patterns sottotraccia molto insistenti. La svolta al minuto 23, quando la suite sembra essere giunta al termine e dopo qualche minuto di stasi ambientale rinasce come una fenice sotto forma di tempesta magnetica space-free-rock, con Yamamoto sugli scudi. Notevole.
martedì 3 maggio 2022
Kafka's Ibiki – Okite (2014)
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