Se Station of the Crass fu il loro insuperabile manifesto in quanto mirabolante punto d'incontro fra rozzezza e servizio informativo/accusatorio, The Feeding of the 5000, che lo precedette temporalmente, fu la divertente esplosione dell'anarco-punk più sardonico ed elementare, l'istantanea di un gruppo che stava imparando a mettere in fila tre accordi e sciorinava una trafila irresistibile di anthems al fulmicotone (Do they owe us a living?, General Bacardi, Punk is dead, Banned from the Roxy, So What?) registrati in un bunker totalmente privo di qualsiasi riverbero, con un paio di varianti a base di grattugie, onde radio e bestemmioni, tanto per farsi riconoscere subito e farsi costringere alla censura ancor prima di esordire (manco da un'autorità qualsiasi, bensì dagli operai della fabbrica che stampavano i vinili). Sempre unici, dall'inizio alla fine.
sabato 2 luglio 2022
Crass – The Feeding Of The Five Thousand (1979)
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