Secondo ed ultimo Spacebox. Mentre il 98/99% del mondo musicale aveva preso il tunnel delle produzioni opulente, un'aulico Uli Trepte piazzava un paio di microfoni in un 2-tracce-2 davanti a lui ed al suo trio, lo stesso di Spacebox. Rispetto ad esso, il fattore precarietà salì al potere e l'aria si fece più pesante, con meno sarcasmo e maggiore sismicità. Il sax di Hoffmann passava un po' in secondo piano, la chitarra di Golombeck guadagnava spazio e distorsioni psicotiche, facendo riaffiorare a tratti il temibile fantasma dei Guru Guru. E come nell'esordio, la sensazione che da un momento all'altro possa crollare la stanza dove i 4 si trovano, sotto i fendenti micidiali del basso di Trepte e le pachidermiche esecuzioni. Difficile sostenere se si trattasse di un passo indietro, vista l'aurea generale di jam-session su canovacci circolari: sicuro invece che fu un passo nel precipizio, e che fosse improbabile andare avanti in una direzione così disastrata.
domenica 28 agosto 2022
Spacebox – Kick Up (1984)
Etichette:
Psych-Hard,
Psych-Rock
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento