giovedì 5 agosto 2021

Fishmans ‎– Long Season (1996)

Splendida scoperta, con un notevole scarto temporale dovuto anche alla relativa oscurità destinata agli acts giapponesi che per una serie di motivi non vengono esportati. I Fishmans furono una band attiva lungo gli anni '90 che iniziarono con crossover ska-dub-reggae ma durante il decennio vissero un'evoluzione che li portò a questo autentico capolavoro Long Season. Si tratta di un raffinatissimo e multiforme pezzo di 35 minuti, in bilico fra dream-pop, dub, psichedelia ovattata, minimalismo, che riesce a mixare i classici segni distintivi del melodismo nipponico (rilevabile soprattutto nella voce del cantante, che in questo contesto riesce ad inserirsi egregiamente) con alcuni capisaldi occidentali di grande statura come l'ambient-rock e lo shoegaze. La suite funziona come un flusso unico dal meccanismo ingegnoso, in cui i vari strumenti solisti si cedono a turno le luci dei riflettori ed i rimandi compositivi si rincorrono a distanza. A me ha ricordato a sprazzi gli Insides di Clear Skin, i Can di Dizzy Dizzy (lo stile del batterista è abbastanza vicino a Jaki Liebezeit) e persino la versione dilatata di Does Caroline Know che i Talk Talk eseguivano dal vivo nei loro ultimi concerti, nel 1986. Un gioiello che dà dipendenza immediata.

 

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