domenica 1 agosto 2010

Dead Meadow - Feathers (2005)

Stilare un'ipotetica classifica dei miei amatissimi DM risulta essere impresa improba, ma uehi, se proprio devo, Feathers svetta sugli altri di un pelo. Per l'occasione il power-trio si era allargato con l'innesto del chitarrista Shane, forse per lasciare più libertà alla scintillante Telecaster di Simon. Durerà solo lo spazio di questo disco, ma diede ottimi frutti; già la splendida apertura di Let's jump in visualizza l'incrocio perfetto delle sei corde per dar forma ad un panorama di bellezza perversa. Such hawks such hounds spinge su forme di psichedelia dai ritmi dispari dal sapore vagamente '60s.
E' una collection più atmosferica dei suoi precedenti, Feathers, che punta alla creazione di paesaggi desertici e ventosi, in linea con la loro produzione e sempre con la classe vintagistica di Simon e Kille. E' una chicca dietro l'altra: Get up on down, Heaven, Eyeless gaze, sono mix perfetti di riff sanguigni e languori psichedelici in fusione. I toni si affievoliscono con l'acustica Stacy's song, la trasognata Let it all pass, per poi finire in rovente jam con un live della vecchia Sleepy silver door, un quarto d'ora fra space-rock deragliante e pause ambientali di grandissima suggestione.
Il pezzo forte della raccolta però è la magnifica At her open door, dalla melodia a presa efficace ed un finale ultra-movimentato, con le due chitarre a fare faville.
Quelli che.... vintage è bello.

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