lunedì 7 novembre 2011

Aereogramme - A story in white (2001)

Ricordo, una decina d'anni fa, quando bazzicavo nel sito della Chemikal Underground alla ricerca di memorabilia sugli AS, l'entusiasmo quasi incontenibile che i suoi tipi esternavano nei confronti degli Aereogramme. Si diceva che fossero destinati ad esplodere, che erano l'espressione più ricercata e moderna possibile dell'alt-rock, e via dicendo.
Non è andata esattamente così, visto che nel 2007 si sciolsero nell'indifferenza generale, dopo esser tornati alla casa madre ed aver pubblicato il loro apice Sleep and release sull'illustre Matador nel 2003. Fra quest'ultimo e il debutto A story in white stava il meglio del quartetto di Glasgow, con sonorità variegate che ancora oggi fanno bella figura.
Ballads delicate (Descending), riffoni metallurgici (The question is complete), impennate progressive (Post-tour), elucubrazioni sotterranee (la suggestiva Egypt), addirittura archi bucolici (Sunday), emo-core convulso (Shouting for Joey). Nonostante la teorica disomogeneità, il gruppo riusciva molto bene ad amalgamare tutti questi umori (da cancellare soltanto lo sbiadito pop di Zionist timing, deprecabilmente vicina ai Placebo).
Fossero approdati ad una major, chissà....

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