domenica 20 novembre 2011

Anahita - Matricaria (2009)

Lungo mantra freak-folk da parte di un duo composto da una solista specialista del genere (la Burke, attiva da anni come Fursaxa) ed una violoncellista, la Espvall. Come ben precisato nelle note del disco, il tutto registrato in casa in un lasso di tempo di 3 anni.
Un trip misticheggiante che sa raggiungere momenti di levitazione esaltanti, come i 14 minuti dell'incanto per violoncello spiritato e vocalizzi angelici a ruota libera di Pirin Planina, di gran lunga il pezzo migliore del lotto seguito dai 9 un po' più sommessi di Velvet shoon.
Ma il duo sa essere anche inquietante e spettrale col loop di banjo e le voci angoscianti di Moi Kissen, nel breve intermezzo morboso di Myrrha, o semplicemente transfuga verso terre incognite in Chalice of cypress.L'operazione in sè è nobile, non c'è dubbio. E' musica per rituali senza neanche un punto di traguardo nè un obiettivo tangibile, che non è dissimile come concettualità dalla jam o dalla impro. E questo forse ne è il suo maggior limite.

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