Gli Animal Collective non mi piacciono, gli Akron Family sì. Trovo la loro proposta gioiosamente semplice e ben elaborata, in grado di reggere la relativa antichità del substrato sostanzialmente folkish, con melodie azzeccate che sembrano a tratti uscire dalla tomba di Syd Barrett. Il tutto arricchito da trovate di arrangiamento che fanno la differenza.
Basti sentire il primo pezzo, Before and again, per capire che era un debutto già maturo. Un motivo fragile con tenui glitches di sfondo, con inusitata coda math-folk. Il disco è abbastanza lungo ma non teme cali di attenzione, sorretto da almeno 4-5 grandi songs: il sogno primaverile di Suchness, l'onirismo ambientale di Part of corey, i synth orchestrali di Sorrow boy, l'incantevole e placida melodia di Shoes, il melanconico autunnale di Lumen, che sfiora territori radioheadiani nel chorus.
Semplici ma ricercati.
Basti sentire il primo pezzo, Before and again, per capire che era un debutto già maturo. Un motivo fragile con tenui glitches di sfondo, con inusitata coda math-folk. Il disco è abbastanza lungo ma non teme cali di attenzione, sorretto da almeno 4-5 grandi songs: il sogno primaverile di Suchness, l'onirismo ambientale di Part of corey, i synth orchestrali di Sorrow boy, l'incantevole e placida melodia di Shoes, il melanconico autunnale di Lumen, che sfiora territori radioheadiani nel chorus.
Semplici ma ricercati.
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