Elettronica lunare, emissioni androidi dalla Nuova Zelanda da parte di Clinton Williams, un uomo isolato che per 15 anni ha prodotto cataste e cataste di musica e soltanto ultimamente ha rallentato il ritmo (anzi, il suo ultimo ha ormai 5 anni di vita pubblica e quindi vien da chiedersi cosa gli sia successo).
Tracer è un doppio cd, ed oltrepassa di poco le 2 ore di durata. Sarebbe facile pensare ad un orchìte devastante, invece Williams è sorprendentemente bravo a mantenere desta l'attenzione con una miriade di idee, di effetti e trovate. Quindi, un vero e proprio compositore elettronico che crea scenari in maggior parte glaciali e desolati, ampi come l'illustrazione di copertina, ma con un fondale musicale che è impossibile ignorare.
Sorprende ancor di più il verificare che la scaletta consta di 24 tracce, di cui soltanto 5 oltrepassano i 6 minuti (includendo la migliore secondo me, Link-op), quindi nessun sbrodolamento, nessun dilungarsi inutilmente, nessun colpo a vuoto: ambient scabra, cosmicità ereditata dai tedesci, isolazionismo, dark, allucinazioni industriali, residuati primi '80, davvero un pregiato campionario che riempie 2 ore digitalmente intense.
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