E' da 3-4 anni che gli Oneida hanno sensibilmente cambiato approccio; si sono ripiegati in una specie di elettronica sulfurea, isolazionista, probabilmente priva di sbocchi artistici rilevanti.
Praticamente irriconiscibili rispetto agli Oneida che estraevano giochi di prestigio con stupore una decina d'anni fa, che rappresentavano una risposta deviata plausibile ai primi Trans Am, che rivaleggiavano con gli amici Liars in termini di audacia. Absolute II lo diresti farina del sacco di un solista ombroso e paranoico, magari scandinavo, rinchiuso in una baita innevata. Soltanto i primi 10 minuti di Pre-human possono (alla lontana) sembrare un provino rallentato delle antiche gigionerie, anche se le modulazioni di synth e rhodes farebbero pensare ad un ingombrante riflusso tedesco.
Nei restanti 30 invece, il buio più assoluto. Thriller androide (Horizon), orrore puro (Gray area), quasi silenzio (Absolute II) e il pacchetto in sè non è tanto esaltante, in mezzo alla moltitudine di offerte simili che ci raggiungono. Superato lo stupore che questi sono gli Oneida, non resta un granchè di significativo.
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