Passo d'esordio di un duo misto italiano dedito ad un drone-noise che per certi versi potrei definire mediterraneo, nel senso più nobile ed inedito.
L'immaginario è chiaramente fangoso ed ottenebrante, ma anche molto dinamico grazie all'utilizzo di percussioni: Gallucci fornisce strati e loops di chitarra che spesso debordano in un terreno psichedelico, per non dire shoegaze-metallico. La Marongiu rilancia con tappeti di organo e synth funzionali, per la verità non sempre udibili ma molto importanti alla causa. A differenza di entità simili provenienti da paesi anglosassoni, generalmente più feroci ed intimidatori, ciò che rende mediterraneo il suono di AR è questa sensibilità fra il misticheggiante ed il trasognato che spesso affiora fra le muraglie innalzate. Avvincente.
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