martedì 28 giugno 2016

Evan Caminiti ‎– Dreamless Sleep (2012)

La metà onirica dei Barn Owl, che come già detto sta finendo per prendere il sopravvento sull'altra forse più fisica Porras, al suo primo Thrill Jockey. Dal 2009 EC ha pubblicato un disco all'anno, all'insegna di una anomala forma di new-age traslata da esperienze drone-core ormai lasciate alle spalle, ma che non impediscono impennate di energia vaporosa. Diciamo che se Klaus Schulze fosse nato in California negli anni '80 ed avesse avuto un retroterra metallaro, più o meno oggi suonerebbe così.
Certamente, non è la musica più innovativa ed eccitante al giorno d'oggi. Il retaggio tedesco continua a fare la voce grossa e chissà per quanti anni ancora. Però, è indubbio che il fascino esercitato dalle rifrazioni galattiche, dai tappeti celestiali, dalle rasoiate chitarristiche (in certi momenti persino frippiane) di questi quadretti cosmici ed hauntologici sia prossimo alla stregoneria. E che la maestria di Caminiti, la sua grazia pesante, lo renda un disco incantevole, seppur solo per intenditori.

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