martedì 14 giugno 2016

These New Puritans ‎– Field Of Reeds (2013)

In decisa progressione rispetto al precedente, i Puritani ridotti a trio dopo la defezione della tastierista sono pervenuti ad un lavoro ancor più serioso grazie all'utilizzo ancor più massiccio di elementi orchestrali, grazie ad una brusca frenata dei ritmi, con il songwriting di Barnett sempre più focalizzato su una stasi sinfonica.
Si alternano aggraziate figure pop ed arie drammatiche come se nulla fosse, in un contesto che procede con estrema lentezza per dare la giusta enfasi. Con intelligenza ed estro Barnett ha saputo evitare il pericoloso scivolone che facilmente l'avrebbe potuto portare nel fossato ambient-rock; non nego che certi tratteggi (soprattutto il capolavoro del disco, i 9 minuti di V - Island Song) facciano nominare la quasi innominabile parola prog, ma a braccia aperte mi sento di dire che è il loro miglior disco. E il percorso stilistico potenziale rimane aperto a chissà quali altre suggestioni....

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