Capita, che un vecchio idolo col tempo ti piace sempre meno perchè sostanzialmente finisce per fare semi-cover di sè stesso oppure cerca di reinventarsi goffamente. Così è capitato a me con BC e Have fun with god si è rivelata una mossa davvero sorprendente, di quelle che ti fanno rivalutare il personaggio.
E' andata che BC nell'estate del '13 pubblica un 12" contenente due rivisitazioni in chiave dub di pezzi estratti dall'appena uscito Dream River. La cosa lo prende parecchio e neanche 6 mesi dopo doppia tutte le 8 tracce della scaletta con altrettanti remix.
Il motivo per cui amo tanto questo disco, forse, è perchè non ho mai ascoltato Dream River. Perchè forse quel disco mi avrebbe stancato dal primo all'ultimo minuto ed allora l'idea di sorbirmene una versione dub non l'avrei neanche presa in considerazione. Che poi, che cosa c'entra BC col dub? Ne ha mai avuto a che fare?
Da questo imprevedibile gemellaggio ne esce un flusso magico in cui la poetica statica e l'eleganza formale di BC se ne restano sullo sfondo mentre tutto attorno c'è uno stop & go ultra-riverberato di percussioni caracollanti, basso sinuoso in rilievo, flauti, la voce in delay, una chitarra che sa alla perfezione quando entrare e quando uscire. Un contrasto di quelli che li ami o li odi (ho visto fra le recensioni addirittura un 3/10), il songwriting lucidissimo e composto con le stonature, gli echi incontaminati e la profondità di un dub bianco che entra gentile in un campo inedito e non ha paura di giocarsela. E vince.
Relax carismatico.
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