In tema degli inglesi Clinic, è quasi inevitabile stilare un parallelo con i Clientele; coetanei di fondazione, esordienti nello stesso anno, dotati di un dna profondissimamente britannico e soprattutto vintagisti in termini di ispirazione. Però entrambi capaci di crearsi un appeal tutto personale e di scrivere piccoli-grandi pezzi.
Se però la band di Macclean ha sempre prediletto atmosfere notturne ed autunnali, i Clinic hanno sempre rappresentato l'estate; sound frizzantissimo, passo sostenuto, flower-garage-power. Uno stile di cui non me ne sarebbe fregato un granchè se non fosse che Visitations è una raccolta di pezzi irresistibili, e poco importa se alla fine si assomigliano abbastanza. Un ponte ideale fra gli anni '60 e il 2000, degnamente arrangiato, con una voce atipica che sembra un ghigno, i riff di chitarra spigolosi, le cornici di farfisa che fanno tanto psichedelia: è un trionfo della semplicità.
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