giovedì 20 ottobre 2016

Stephan Micus ‎– Implosions (1977)

Autentico missionario delle musiche tradizionali mondiali, il tedesco Micus conduce da 40 anni un documentario sugli strumenti provenienti dalle regioni più remote del globo, di cui si impossessa e con cui crea musiche avventurose sotto l'egida dell'elitarissima Ecm.
Un aspetto molto autorevole di questo personaggio è che si tratta forse dell'unico ad aver fatto parecchi dischi senza prendere neanche un'insufficienza da PS. Implosions vedeva un Micus ancora piuttosto giovane (24 anni) ma già pienamente intraprendente, a far bella mostra nella cover interna degli strumenti utilizzati con relativa ed esauriente didascalia sulle origini. Poco da dire sul contenuto, uno splendido viaggio pregno di misticismo in cui spadroneggia la monumentale As I crossed a bridge of dreams, 21 minuti di pura estasi intimista per chitarra acustica, sitar e voce evocativa; ma di poco inferiore è la facciata B, che semmai accentua il titanico, immancabile e fatal spirito teutonico, non affrancabile neanche da contesti così export. Bellissimo.

Nessun commento:

Posta un commento