Si sa, Stapleton è sempre stato uno che, per quanto fosse assurda la sua musica, ha sempre avuto un'occhio di riguardo alle faccende commerciali che lo riguardano. Logico quindi che We Buy A Hammer For Daddy, numero di catalogo 2 della sua United Dairies, facesse capolino nella List. Ma se lo ascoltiamo, allora continuiamo più o meno ingenuamente a credere alla meritocrazia perchè fu un disco che, per quanto fosse distante dalla galassia NWW, aveva dei punti in comune ed una sua peculiarità. Una specie di dada-post-punk cubista messo in piedi da due persone che innanzitutto sapevano suonare, i polistrumentisti Karl Blake e Danielle Dax, ma che facevano di tutto per dimenticarsene. Nella scaletta ci sono 16 episodi che più che pezzi definirei sketches, che passano con disinvoltura fra plumbee ossessioni alla Pil/Pop Group, vignette di cabaret teatrale, sfoggi di nonsense beefheartiani, scorie radioattive di elettronica lo-fi, collages di avanguardia e persino pause ambient. Un po' troppa carne al fuoco, sì, però tanto tanto saporita per i voraci gattini al limone.
martedì 29 agosto 2017
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