Deliziosa musica cinematica ad opera dell'inglese Mark Tranmer, con un progetto dal nome rilevato direttamente da un libro di Italo Calvino. Strumentali delicati, autunnali, melanconici ed eterei che hanno l'unico limite di essere eseguiti in gran parte al computer o con strumenti sintetici: per composizioni così umilmente umane sarebbero stati molto più calzanti degli arrangiamenti acustici, con un quartetto d'archi magari; ne sarebbe uscita una fantastica soundtrack da camera. Evidentemente Tranmer non ha avuto i mezzi necessari oppure se n'è semplicemente fregato, chi può dirlo. Ci teniamo The arrival of the fog così com'è, con questi quadretti impressionistici dalle strutture circolari che possono ricordare più di una volta le partiture più leggere di Morricone. Un calo nel finale non impedisce comunque di innamorarsi di squisitezze come Nautical Episodes, Vetchinksy Backdrop, Vertical Features, Horizontal Happiness.
domenica 28 gennaio 2018
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